Si sostiene fermamente che la Commissione europea non sia più responsabile per il fallimento di Banca delle Marche.
Emergeva la richiesta di un risarcimento dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Pesaro e da altre quattro banche marchigiane, sostenendo di essere danneggiate a causa dello scioglimento dell’istituto di credito marchigiano.
Ci fu ancora nel 2013 un tentativo di sostegno da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), portando la Banca d’Italia ad avviare una procedura di risoluzione di Banca delle Marche.
Il Tribunale negò l’esistenza di nesso causale diretto tra le ostilità della Commissione all’utilizzo del Fondo e la liquidazione dell’istituto di credito.
Infine, la giurisprudenza della Corte sostiene che l’illegittimità di un atto o di un comportamento che può condurre al riconoscimento di una responsabilità extracontrattuale dell’Unione, deve essere valutata soltanto in relazione agli elementi di diritto e di fatto esistenti al momento dell’adozione di tale atto o comportamento.