Dopo anni di trend positivo, la curva dei default nei crediti alle imprese inizia a risalire, sollevando preoccupazioni sull’economia italiana. Le previsioni pubblicate da Abi-Cerved alla fine del 2022 sono state confermate da un’analisi condotta su un campione rappresentativo di quasi 20.000 imprese, emettendo rating creditizi da Cerved Rating Agency. I default creditizi rilevati nei primi quattro mesi del 2023 sono più che triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, aumentando di 3,6 volte.
Fabrizio Negri, amministratore delegato dell’agenzia di rating, sottolinea l’aumento molto marcato, anche se i crediti deteriorati restano ancora pochi e le imprese risultano stabili. Il campione esaminato, che rappresenta oltre l’80% del fatturato complessivo delle imprese nazionali, è stato differenziato per settore e dimensione.
I default registrati, che si concentrano principalmente sulle piccole e medie imprese per oltre il 90% dei casi, riflettono un peggioramento delle condizioni di credito e della capacità di ripagare il debito delle imprese italiane. Tale peggioramento è stato causato da una serie di shock sequenziali, tra cui l’inflazione, i prezzi energetici elevati e le tensioni geopolitiche. Questi fattori si sono manifestati proprio nel momento in cui si attendeva una ripresa economica, dopo mesi di misure finanziarie di emergenza e moratorie, impedendo di riassorbire i livelli di rischio.
Nonostante l’aumento dei default, la solidità del credito alle imprese rimane invariata. La probabilità di default media del portafoglio di rating regolamentari si mantiene stabile tra il 5,7% e il 5,8%. Inoltre, su circa mille rating effettuati negli ultimi quattro mesi, l’agenzia di Cerved ha confermato il 95% dei rating esistenti, indicando una relativa stabilità del campione oggetto di valutazione. Il restante 5% corrisponde a downgrade del rating nel 3,7% dei casi, principalmente per le imprese energetiche, e a upgrade nell’1,3% dei casi.
I dati dell’agenzia di rating confermano le aspettative espresse nell’ultimo Outlook Abi-Cerved, pubblicato a gennaio. Tale outlook prevedeva un incremento del tasso di deterioramento del credito alle imprese al 3,8% nel 2023, livello che non si raggiungeva dal 2017, sebbene lontano dai picchi preoccupanti registrati durante la crisi sovrana nel 2012 (7,5%).
Analizzando le imprese più a rischio, nel 2023 si prevede un aumento del tasso di default al 4% per le micro-imprese e al 3,9% per il settore delle costruzioni, secondo settore con il tasso previsionale