Il settore delle istituzioni finanziarie non bancarie, conosciute come banche ombra o shadow banks, rappresenta sempre più un rischio sistemico a causa della loro crescente leva finanziaria, leva sintetica e della loro scarsa regolamentazione e vigilanza. Questo rischio diventa ancora più evidente nel contesto di una rapida normalizzazione della politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE), con l’aumento dei tassi di interesse di 400 punti in meno di un anno, e in un ambiente geopolitico caratterizzato da incertezze.
Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della BCE, ha lanciato l’allarme durante un intervento a una conferenza a Francoforte. Ha sottolineato che le banche tradizionali sono ancora lo strumento migliore per gestire il crescente rischio delle banche ombra, poiché sono regolamentate e possono apportare trasparenza in un settore finanziario meno regolamentato. Enria ha evidenziato che nonostante il ruolo in crescita delle banche ombra nel finanziamento dell’economia e nella gestione del risparmio, queste istituzioni non sono adeguatamente regolate e vigilate.
Il settore delle istituzioni finanziarie non bancarie, noto come NBFI (Non-Bank Financial Institutions), include fondi monetari, fondi comuni di investimento, hedge fund, fondi pensione, compagnie di assicurazione e altri veicoli finanziari. In area euro, questi intermediari non bancari sono cresciuti rapidamente dopo la crisi finanziaria globale del 2008, raggiungendo 31.000 miliardi di euro di attivi, pari all’80% degli attivi bancari. La loro quota di credito concesso è aumentata dal 15% nel 2008 al 26% attuale.
Enria ha evidenziato che i rischi sistemici nel settore finanziario non bancario sono aumentati a causa dell’aumento della leva finanziaria e della leva sintetica, con un uso sempre più esteso di derivati, finanza strutturata e cartolarizzazioni. Inoltre, il crescente disallineamento delle scadenze e della liquidità rappresenta un ulteriore rischio. Durante periodi di bassi tassi di interesse, liquidità abbondante e volatilità compressa, i rischi si accumulano e crescono.
Enria ha sottolineato che le banche svolgono un ruolo fondamentale nel mitigare i rischi provenienti dalle banche ombra. Le banche devono investire di più nella valutazione e nella gestione del rischio derivante dalle controparti finanziarie non bancarie. Inoltre, è essenziale che sviluppino capacità di stress test adeguate per il rischio di credito delle controparti finanziarie non bancarie al fine di mitigare esposizioni eccessive a controparti vulnerabili.
La connessione tra le banche tradizionali e le banche ombra espone le banche a rischi maggiori. I collegamenti includono prestiti, titoli, derivati, finanziamenti, deposit
i e pronti contro termine. Enria ha sottolineato l’importanza per le banche di identificare e mitigare queste esposizioni, proteggendo così l’economia da potenziali perturbazioni del mercato.
In conclusione, Enria ha messo in guardia sul crescente rischio sistemico rappresentato dalle banche ombra e ha sottolineato che le banche tradizionali devono affrontare efficacemente il rischio di credito delle controparti finanziarie non bancarie per garantire la propria resilienza e la stabilità finanziaria nel suo complesso.