Un segnale preoccupante è emerso nel primo trimestre del 2023 riguardo alle abitudini di pagamento delle imprese italiane, secondo l’ultimo monitoraggio di Cerved, l’agenzia di analisi finanziaria. Dopo un periodo di costante calo, i tempi medi di pagamento sono aumentati considerevolmente, raggiungendo 66,8 giorni rispetto ai 65,2 giorni del primo trimestre del 2022.
Questo cambio di tendenza indica chiaramente un peggioramento della congiuntura economica nel paese. L’analisi dei dati incrocia le informazioni relative ai tempi concordati per i pagamenti, alla distribuzione dei ritardi e ai mancati pagamenti. La situazione riguarda tutto il territorio nazionale ed è particolarmente preoccupante in quanto riguarda il macrosettore dell’industria e le costruzioni.
Dall’analisi emerge una differenza significativa tra grandi imprese e piccole e medie imprese. Le grandi aziende, soprattutto quelle attive nei settori della chimica di base, degli imballaggi in plastica, dell’estrazione di idrocarburi, del trasporto aereo e della farmaceutica, hanno aumentato i tempi di pagamento concordati, raggiungendo una media di 70,6 giorni, rispetto ai 64,8 giorni del primo trimestre 2022. Inoltre, hanno accumulato un ritardo di altri 11 giorni nei pagamenti.
Al contrario, le piccole e medie imprese si trovano sotto pressione e non sono riuscite ad allungare i tempi di pagamento, aumentando così i ritardi nei pagamenti di 0,5 giorni rispetto all’anno precedente. Questa situazione sta portando a una mancanza di liquidità, che sta influendo non solo sui ritardi nei pagamenti, ma sta portando anche a un aumento dei mancati pagamenti.
Oltre alle industrie menzionate, alcuni settori, come l’elettronica e l’informatica, le telecomunicazioni e il commercio online, si sono distinti per una gestione virtuosa dei pagamenti, riducendo i tempi concordati e i ritardi.
Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved, ha sottolineato l’importanza di monitorare attentamente le abitudini di pagamento delle imprese, in quanto possono fornire indicatori cruciali sulla salute finanziaria del paese. La congiuntura economica attuale, caratterizzata da inflazione elevata e rialzo dei tassi di interesse, ha pesantemente influenzato i fondamentali finanziari delle imprese, con conseguente calo della domanda, aumento dei costi, frenata della redditività e rischio di insolvenza.
Questa situazione richiede azioni immediate da parte delle aziende e delle autorità per affrontare la sfida dei ritardi nei pagamenti e garantire la sostenibilità economica nel futuro. Solo attraverso una gestione responsabile delle finanze e una cooperazione tra le diverse dimensioni aziendali sarà possibile affrontare questa problematica e ridurre l’impatto negativo sul sistema economico italiano.