Il settore bancario europeo ha superato con successo i test di stress, dimostrando una notevole resilienza anche in scenari avversi. Le rassicuranti conclusioni emergono dal rapporto congiunto di stress test 2023 condotto dalla European Banking Authority (EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) su un gruppo di 70 importanti banche europee, di cui 57 operanti nell’area dell’euro e sotto la supervisione della BCE, mentre altre 41 di medie dimensioni sono state sottoposte al test dalla sola BCE. Complessivamente, queste istituzioni rappresentano circa l’80% degli asset totali dell’area euro.
I risultati dei test di stress indicano che il sistema bancario europeo è in grado di sostenere l’economia anche in scenari eccezionalmente avversi, caratterizzati da una significativa recessione triennale, un calo cumulativo del PIL del 6%, un tasso di inflazione cumulato del 20%, elevata disoccupazione e un crollo dei prezzi delle azioni e del settore immobiliare. Inoltre, gli spread aumenterebbero notevolmente tra il 2023 e il 2025, con tassi d’interesse in aumento.
La robustezza delle banche durante situazioni di stress è stata attribuita principalmente al margine di interesse netto e all’aumento della profittabilità. In particolare, la riduzione dei crediti deteriorati al di sotto del 2% è un segnale positivo che riflette un miglioramento generale della qualità degli attivi bancari e contribuisce a consolidare il settore.
Sebbene il buon esito dei test di stress rappresenti una rassicurazione, sia l’EBA che la BCE rimangono caute, riconoscendo l’incertezza presente nel panorama macroeconomico, amplificata dalle tensioni geopolitiche. Pertanto, le autorità di vigilanza continueranno a monitorare attentamente la liquidità, i rischi climatici e cibernetici, nonché il livello di leva finanziaria delle banche, aspetti non considerati nei test di stress.
I risultati aggregati dei test di stress del 2023 rivelano che il Common Equity Tier 1 (CET1), un indicatore cruciale della solidità patrimoniale delle banche, rimarrebbe al di sopra del 10% anche nello scenario più avverso. Solo tre banche su 70 non hanno soddisfatto il requisito prudenziale Tscr nello scenario avverso, mentre quattro banche non hanno superato il requisito di Leverage Ratio.
È importante sottolineare che i test di stress non intendono valutare singolarmente le performance delle banche, ma piuttosto valutare la resilienza del sistema bancario nel suo complesso. Essi costituiscono un importante strumento di analisi del risk management delle banche, con un focus sulle linee guida di secondo pilastro (P2G) e sull’utilizzo delle stime interne delle banche.
Una novità introdotta quest’anno è l’analisi “top-down” sulle commissioni nette, che potrebbe aprire la strada a un maggiore utilizzo di questo metodo nei futuri test di stress. Inoltre, è stata fornita un’analisi più dettagliata delle esposizioni bancarie suddivise per settori industriali e commerciali. Secondo l’EBA, le perdite su crediti derivanti dalle grandi imprese e dalle PMI rappresenterebbero il 50% delle perdite totali. Lo stress test ha anche rilevato che i settori più colpiti in uno scenario avverso sarebbero il turismo, la ristorazione, il commercio al dettaglio, nonché le attività professionali ed accademiche.
In sintesi, i test di stress hanno sottolineato la solidità del sistema bancario europeo, ma la vigilanza costante rimane fondamentale data l’evoluzione imprevedibile del contesto economico globale.