L’aumento dei prezzi continua a mettere sotto pressione le famiglie italiane. Dopo aver affrontato un aumento dei costi durante le vacanze estive, con carburanti ai massimi e spese per l’ospitalità e la ristorazione in aumento, il rientro in città porterà nuovi aumenti dei prezzi. Gli italiani si stanno preparando a una serie di aumenti che colpiranno diversi aspetti della loro vita quotidiana, tra cui il ritorno a scuola (libri e forniture scolastiche), i trasporti pubblici (autobus e metropolitana), le bollette e i mutui, oltre a rialzi attribuiti al cambiamento climatico.
Nonostante le stime dell’Istat abbiano mostrato un rallentamento dell’inflazione a agosto (con un aumento dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua rispetto al 5,9% di luglio), i prezzi di prodotti alimentari, articoli per la cura personale e per la casa sono ancora significativamente più alti rispetto all’anno precedente (+9,6%). Gli aumenti dei beni ad alta frequenza d’acquisto sono passati dal 5,5% al 7%. L’annuncio dei nuovi prezzi del gas da parte dell’Autorità di Regolazione per l’Energia, la Rete e l’Ambiente (Arera), previsto per oggi, potrebbe ulteriormente complicare la situazione.
Le associazioni dei consumatori sono preoccupate per l’impatto continuo dell’aumento dei prezzi sulla vita quotidiana delle famiglie italiane. Assoutenti aveva previsto un aumento delle spese per le famiglie tra settembre e dicembre 2023, stimando un costo aggiuntivo di 1.600 euro rispetto allo stesso periodo nel 2022, coprendo spese legate all’istruzione, all’alimentazione, ai carburanti, ai consumi nei ristoranti e nei bar. L’Unione Nazionale Consumatori ha stimato un aumento medio di 1.109 euro per famiglia, con 570 euro per cibo e bevande e 601 euro per le spese quotidiane. Federconsumatori ha previsto un aumento di circa 2.924,70 euro per le famiglie, tenendo conto delle spese scolastiche, delle bollette, delle visite mediche, della Tari (Tassa sui rifiuti) e del riscaldamento.
La situazione economica difficile delle famiglie sta influenzando anche i consumi, con una diminuzione dei volumi di acquisti, soprattutto nel settore alimentare, il che sta avendo un impatto sulle aziende. Questo rallentamento economico è evidenziato anche dai recenti dati Istat, che mostrano una crescita dell’economia italiana inferiore alle previsioni (+0,7% nel 2023), in gran parte dovuta a una flessione nella domanda interna.
Nonostante i prezzi più alti stiano erodendo i risparmi accumulati durante la pandemia, gli aiuti alle famiglie rimangono limitati. Ad esempio, il bonus trasporti, che offre agevolazioni sull’abbonamento ai treni o agli autobus per persone con un reddito entro i 20.000 euro, è stato esaurito in un’ora durante il “click day” del 1° settembre. Sarà nuovamente disponibile il 1° ottobre, a condizione che non vengano utilizzati tutti i fondi stanziati dal governo. La stessa situazione si verifica con il bonus libri di testo, che sta affrontando ritardi nella distribuzione e risorse insufficienti.
La seconda manovra del governo Meloni sarà fondamentale per affrontare questa situazione. Tuttavia, le richieste di aiuto sono molte e le risorse limitate, rendendo necessario fare delle scelte difficili. Al momento, sembra che l’attenzione sia concentrata sui tagli alle imposte sul reddito, sugli aiuti alle famiglie numerose e sui salari bassi. Tuttavia, non sembra esserci spazio per il ripristino dei tagli alle accise sui carburanti, e gli sconti sulle bollette per i nuclei a basso reddito, in scadenza il 30 settembre, potrebbero non essere prorogati. La manovra si prospetta come una sfida importante per il governo, che deve bilanciare le esigenze delle famiglie con la necessità di contenere la spesa pubblica.