Dopo sette mesi di intenso negoziato, è finalmente stato raggiunto un accordo storico per ridurre i costi delle commissioni per l’uso dei terminali di pagamento elettronico, noti come Point of Sale (POS). L’accordo, previsto dalla legge di bilancio, mira a promuovere la trasparenza e la comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici.
La firma ufficiale dell’accordo è avvenuta ieri presso il Ministero dell’Economia (MEF), dopo un tavolo istituito a inizio marzo per affrontare questa importante tematica. Tra i partecipanti all’accordo vi sono l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), i prestatori di servizi di pagamento (Apsp) – rappresentanti dei circuiti e delle carte di credito – e importanti associazioni di categoria come CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, insieme a Fipe.
Il protocollo d’intesa, frutto delle trattative, prevede un significativo alleggerimento degli oneri finanziari a carico degli esercenti, ma solo per quelli che registrano ricavi annui inferiori a 400.000 euro. In particolare, la riduzione dei costi sarà applicata alle transazioni con importo inferiore a 30 euro e addirittura per quelle con importo fino a 10 euro.
Una delle pietre miliari dell’accordo è la promozione di iniziative commerciali da parte delle banche e dei gestori di carte e circuiti rivolte agli esercenti. Queste iniziative dovranno essere particolarmente competitive per le transazioni di importo inferiore a 10 euro e avranno una durata minima di 9 mesi, precedute da una pubblicizzazione per almeno 6 mesi.
Per garantire maggiore trasparenza e facilitare la comparabilità delle offerte, un apposito schema standard, allegato all’accordo, rappresenterà sinteticamente le condizioni economiche proposte dai diversi gestori. Questa misura è stata pensata per consentire agli esercenti di valutare agevolmente le opzioni e le opportunità offerte dai vari fornitori di servizi di pagamento elettronico.
Secondo le previsioni di Confesercenti, l’accordo potrebbe portare a un risparmio complessivo sulle commissioni fino a 500 milioni di euro all’anno. In particolare, le commissioni sulle transazioni fino a 10 euro potrebbero subire una quasi totale riduzione, mentre anche le transazioni fino a 30 euro registreranno consistenti sconti.
Si è inoltre sottolineato che la legge di bilancio prevedeva una sanzione in caso di mancata applicazione della riduzione delle commissioni per le operazioni di importo inferiore a 30 euro entro il 31 marzo scorso. Tuttavia, tale sanzione non è mai stata applicata in quanto non è stato implementato un sistema per rilevare e calcolare l’entità delle operazioni effettuate entro tale soglia.
In conclusione, l’accordo raggiunto rappresenta un passo significativo verso una maggiore equità per gli esercenti che operano con pagamenti elettronici, promuovendo una riduzione delle commissioni su operazioni di importo contenuto e favorendo una maggiore trasparenza e competitività tra i fornitori di servizi di pagamento elettronico.