Con l’arrivo di settembre, si prospettano nuovi aumenti sulle bollette di luce e gas, sollevando interrogativi su quale sia la scelta migliore tra tariffa fissa e variabile. Il caldo torrido che ha caratterizzato la fine del mese scorso ha innescato un aumento temporaneo dei prezzi nel mercato elettrico. L’ampio impiego di condizionatori in abitazioni e uffici ha generato una crescente richiesta energetica, con conseguente aumento dei prezzi.
Nell’ultima decade di agosto, la curva dei prezzi ha raggiunto i massimi degli ultimi trenta giorni, superando picchi di 160 euro al megawattora. Tuttavia, il valore medio è ancora ben al di sotto di quello di agosto 2022, quando le tensioni geopolitiche legate al conflitto ucraino avevano un impatto più significativo. Anche i prezzi del gas seguono un andamento simile: sebbene non paragonabili al trimestre estivo dell’anno precedente, rimangono sopra i livelli pre-crisi.
Aumenti e Scelta tra Mercato Libero e Maggior Tutela:
Dopo l’ascesa del 2022, i costi delle materie prime si sono stabilizzati nei primi sei mesi dell’anno in corso. Tuttavia, a giugno si è registrata una battuta d’arresto nella discesa dei prezzi. Questo ha portato l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) a prevedere un aumento dello 0,4% nel terzo trimestre. Nel periodo dal 1 ottobre 2022 al 30 settembre 2023, la spesa prevista per una famiglia tipo ammonta a 1.1550 euro, segnando un incremento del 7,3% rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, gli aumenti sui mercati internazionali si rifletteranno nelle prossime bollette delle famiglie italiane. Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, è probabile un aumento delle tariffe elettriche tra il 7% e il 10% nel quarto trimestre, rappresentando il primo significativo aumento del 2023.
Inoltre, negli ultimi cinque anni, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) e il Punto di Scambio Virtuale (PSV) hanno costantemente registrato aumenti tra agosto e settembre, ad eccezione del 2022, un anno segnato da fattori legati a conflitti geopolitici.
Differenze tra Mercato a Maggior Tutela e Mercato Libero:
Il Mercato a Maggior Tutela offre tariffe regolate dall’Arera basate sulle previsioni dei prezzi all’ingrosso. Per il gas naturale, le quotazioni vengono aggiornate mensilmente seguendo l’indice PSV del mercato all’ingrosso. Tuttavia, in questo regime, i consumatori non possono scegliere le tariffe. Nel Mercato Libero, invece, gli utenti possono optare per tariffe bloccate o variabili, cercando l’offerta più vantaggiosa.
Il Mercato Libero:
Recenti dati dell’Arera indicano che il 69,3% degli utenti domestici è passato al Mercato Libero per l’energia elettrica, e il 66,8% per il gas naturale. Il regime di Maggior Tutela cesserà il 1° gennaio 2024, aprendo la strada a un regime transitorio definito “Tutele Graduali”.
Tariffe Bloccate: Vantaggi e Svantaggi:
Nel Mercato Libero, è possibile scegliere tariffe con prezzo bloccato fino a 36 mesi, per evitare fluttuazioni del mercato all’ingrosso. Tuttavia, questa scelta impedisce di beneficiare di eventuali vantaggi legati a cali dei prezzi. Queste tariffe possono comportare una spesa iniziale maggiore rispetto alle tariffe variabili, ma i dati Arera indicano una preferenza dei consumatori per tariffe bloccate di almeno 12 mesi.
In sintesi, i prossimi rincari nelle bollette di luce e gas spingono le famiglie italiane a considerare attentamente le opzioni disponibili, tra il regime a Maggior Tutela e il Mercato Libero, con l’opzione di tariffe bloccate che offre stabilità a lungo termine a fronte delle oscillazioni del mercato.