Importanti novità si profilano nel settore della riscossione tributaria, guidate dalla legge delega 111/2023. Uno dei punti salienti di questa riforma riguarda la procedura di discarico automatico delle somme non riscosse, prevista entro il 31 dicembre del quinto anno successivo all’affidamento delle quote non incassate all’agente della riscossione.
Attualmente disciplinata dagli articoli 19 e seguenti del Dlgs 112/1999, la procedura di discarico è complessa, specialmente considerando l’alto numero di carichi. Le nuove normative vanno di pari passo con il superamento progressivo del ruolo e della cartella di pagamento, e il trasferimento delle funzioni dell’agente nazionale della riscossione alle Entrate.
L’articolo successivo della legge delega, dedicato al contenzioso, richiede modifiche alle norme attuali. Si prevede che le opposizioni regolate dagli articoli 615, comma 2, e 617 del Codice di procedura civile siano riservate al giudice tributario quando il ricorrente contesta la mancata o invalida notificazione della cartella di pagamento o dell’intimazione di pagamento. Ciò solleva interrogativi sull’ambito di applicazione delle nuove norme, considerando l’abolizione prevista del ruolo e della cartella di pagamento.
Le proposte si affiancano a considerazioni sulla mancanza di poteri attribuiti al giudice tributario che oggi spettano al giudice dell’esecuzione in alcune procedure. Tuttavia, sembra che il legislatore sia pronto a recepire rapidamente la razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione delle procedure di pignoramento dei rapporti finanziari, utilizzando strumenti informatici per acquisire le informazioni necessarie.
La legge di Bilancio imminente dovrebbe introdurre misure quali l’esclusione della compensazione per contribuenti con iscrizioni a ruolo superiori a 100mila euro, anche se questa norma sembra sovrapporsi a disposizioni già presenti. Resta esclusa dalla restrizione la compensazione di crediti d’imposta, come chiarito da precedenti circolari. Queste nuove disposizioni mirano a contrastare frodi frequenti che sfruttano crediti fiscali inesistenti per saldare posizioni debitorie.