Il futuro delle costruzioni in Italia si prospetta cupo, con un preoccupante declino degli investimenti stimato all’8,5% per il 2024. Un segnale negativo già anticipato da un timido rallentamento nei mesi finali del 2023, con una diminuzione del 0,6%. Questa imminente tempesta nel settore è alimentata dalla concomitanza di due grandi protagonisti: la fine del Superbonus e l’incertezza sui cantieri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Il XXXV Rapporto congiunturale e previsionale del Cresme, presentato oggi a Milano, analizza in dettaglio la situazione, evidenziando una situazione critica. Il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, sottolinea la necessità urgente di riprogettare il modello del settore, considerando la sua dipendenza dalle opere pubbliche e il decollo del Pnrr. “Il settore è appeso alle opere pubbliche”, afferma Bellicini, aggiungendo che con la chiusura del Superbonus e l’approccio delle opere pubbliche “si pone una importante sfida realizzativa sotto il profilo della manodopera”.
I dati relativi al 2023 evidenziano un valore degli investimenti che supera i 235 miliardi, con un totale della produzione che sfonda la soglia dei 300 miliardi. Tuttavia, il 2023 si chiuderà con una contrazione del 0,6%, influenzata dal -4,6% degli investimenti in rinnovo, di cui un significativo -11,4% nel residenziale, mitigato da un +10,4% negli investimenti nelle nuove costruzioni, di cui un notevole +29,7% nel genio civile (opere pubbliche).
Le prospettive per il 2024 sono ancor più inquietanti, con un crollo previsto di quasi il 15% negli investimenti nel rinnovo, di cui circa il 26% nel settore residenziale. La ripartizione della produzione rivela che oltre il 56% del suo valore è legato agli incentivi fiscali, con il 2023 che ha visto il 56,2% del valore della produzione, pari a 167 miliardi di euro, provenire dalla manutenzione straordinaria.
Bellicini enfatizza la necessità di una riprogettazione immediata del settore, suggerendo la modernizzazione digitale, la sostenibilità e la riduzione degli errori come chiavi per il futuro delle costruzioni in Italia.
Il valore della produzione nel 2023 raggiunge i 300 miliardi di euro a valori correnti, segnando un aumento del 65,7% rispetto al 2019. Tuttavia, il declino del Superbonus e la frenata nel settore residenziale prospettano un periodo difficile.
Il settore delle costruzioni si trova di fronte a una sfida critica, ma con la giusta strategia di riprogettazione, inclusiva di tecnologie digitali e sostenibilità, potrebbe superare questo periodo di incertezza e pianificare un futuro più robusto.