Il mercato delle surroghe dei mutui in Italia sta attraversando un periodo di difficoltà, con banche più restrittive nel concedere tali operazioni e costi più elevati per i consumatori. Questa situazione è stata evidenziata da un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 7 luglio 2023.
Nonostante la domanda per le surroghe di mutuo rimanga alta, le banche stanno adottando una posizione più selettiva nel valutare le richieste. Secondo i dati forniti da Assofin, il mercato delle surroghe rappresenta solo il 7% del totale nel 2023, rispetto al 19% del 2020. Tuttavia, il dato sulle richieste rilasciato da MutuiOnline.it dimostra che c’è ancora un forte desiderio da parte dei consumatori di effettuare una surroga, con un aumento dal 21,4% nel 2022 al 30% nel primo semestre del 2023.
Il problema principale risiede nel fatto che molti aspiranti surrogatori non riescono a superare l’istruttoria delle banche. Questo è principalmente dovuto all’aumento dei tassi di interesse, che si avvicinano ai massimi storici dall’introduzione dell’euro. A parità di reddito, molti consumatori non riescono a rispettare la regola prudente delle banche, secondo cui la rata del mutuo non può superare un terzo del reddito netto familiare. Con l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile, che sono salite tra il 60% e il 75% nell’ultimo anno, diventa sempre più difficile soddisfare i requisiti di solvibilità delle banche.
Inoltre, le banche sono preoccupate di non accumulare sofferenze nel loro portafoglio, considerando le prospettive economiche incerte e i danni provocati dalla politica monetaria aggressiva della Banca Centrale Europea, che mira a contrastare l’inflazione, ma potrebbe pesare sulla domanda aggregata.
Le banche stanno anche chiudendo le porte ai “surrogatori seriali”, ovvero coloro che hanno già effettuato una o più surroghe in passato. In un periodo di restrizione del credito, le opportunità per migliorare il proprio mutuo con un’altra banca si stanno riducendo per questa categoria di consumatori.
Un altro fattore che contribuisce alla difficoltà delle surroghe dei mutui sono i costi più elevati a carico delle banche. La recente approvazione della legge sull’equo compenso, avvenuta il 20 maggio 2023, ha aumentato le tariffe medie per i professionisti coinvolti nelle surroghe, come notai e periti.
Secondo Alessio Santarelli, direttore generale del Gruppo MutuiOnline, per sostenere le famiglie, sarebbe più efficace supportare le surroghe di mutui a tasso variabile trasformandole in mutui a tasso fisso. Tuttavia, l’introduzione dell’equo compenso rischia di rendere le surroghe antieconomiche e di cancellare i benefici precedentemente offerti dal Decreto Bersani. In alcune province italiane, le tariffe dei notai per le surroghe sono diventate tre volte superiori rispetto ai prezzi di mercato, rendendo le surroghe finanziariamente insostenibili.
L’aumento dei costi degli atti notarili, sebbene sia stato citato come possibile causa della diminuzione delle surroghe, viene considerato fuorviante da Giulio Biino, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato. Biino suggerisce invece che le banche dovrebbero aumentare la remunerazione sui tassi dei conti correnti, molti dei quali sono ancora azzerati, in modo da indirettamente sostenere le famiglie.
In conclusione, il mercato delle surroghe dei mutui in Italia sta affrontando diverse sfide, con banche più restrittive nel concedere tali operazioni e costi più elevati per i consumatori. Nonostante la domanda rimanga alta, i consumatori devono fare i conti con requisiti più rigidi e tariffe più elevate, mentre le banche cercano di evitare rischi e sofferenze nel loro portafoglio.