Il governo italiano ha presentato una modifica significativa nella legislazione fiscale attraverso la manovra di bilancio del 2024. Questa modifica mira a migliorare la riscossione delle imposte dai contribuenti evasori, anticipando l’attuazione di una delega fiscale. Una delle principali novità è un meccanismo che consentirà all’Agenzia delle Entrate Riscossione di accedere direttamente ai conti correnti degli evasori, riducendo notevolmente i tempi necessari per effettuare il pignoramento.
L’obiettivo di questa iniziativa è evitare che i pignoramenti presso terzi, cioè il prelievo da parte delle banche di una quota del debito del contribuente, risultino infruttuosi. Lo scorso anno, il tasso di successo di queste azioni si è attestato al 20%, calcolato come il rapporto tra il numero di azioni “ad alta efficacia” e il numero totale di azioni eseguite.
Secondo la nuova procedura, una volta verificata la presenza di fondi sui conti correnti degli evasori, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà emettere immediatamente un ordine di pagamento all’istituto di credito, senza dover attendere un decreto attuativo sulla riscossione, che potrebbe richiedere tempo. Tuttavia, è importante notare che l’agenzia deve anche informare il debitore entro trenta giorni dall’azione. Il mancato rispetto di questo termine comporterebbe la nullità dell’atto, vanificando gli sforzi per garantire il pagamento del debito. Questa procedura è una traduzione pratica del sistema delineato dalla delega fiscale (articolo 18 della legge 111/2023) e mira a razionalizzare, informatizzare e semplificare le procedure di pignoramento dei rapporti finanziari.
La Corte costituzionale, nella sentenza 190/2023, ha sottolineato l’importanza di estendere la possibilità di una tutela “anticipata” e di risolvere le problematiche esistenti nel sistema italiano di riscossione. L’accesso diretto ai conti correnti degli evasori rappresenta una delle possibili soluzioni, ma sarà essenziale coinvolgere tutte le parti interessate, inclusi l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Poste Italiane, l’Associazione Italiana dei Prestatori di Servizi di Pagamento e il Garante della Privacy, per garantire la sicurezza dei dati e il rispetto della privacy.
Nonostante la necessità di tempo per stabilire tali collaborazioni, l’entrata in vigore di questa disposizione dal 1° gennaio 2024 potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi di recupero delle imposte. La convenzione con il Ministero dell’Economia firmata ad agosto prevede un aumento graduale delle entrate previste dalla riscossione: 9,9 miliardi nel 2023, 10,8 miliardi nel 2024 e 11,5 miliardi nel 2025. Il nuovo pignoramento rapido potrebbe rappresentare un importante supporto per questa previsione di crescita, affrontando il problema dei tentati pignoramenti presso terzi che rappresentano il 47% del debito totale per cui sono state intraprese azioni di recupero ma che spesso non portano al pagamento effettivo. Questa modifica mira a migliorare l’efficacia del sistema di riscossione, ma con un’attenzione costante alle garanzie per i contribuenti.