Lo zucchero è il prodotto che ha subìto il maggior aumento di prezzo nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO), registrando un impressionante incremento del 42,3% nell’anno che si è concluso ad agosto 2023, secondo le stime di NielsenIQ. Questo notevole rincaro, sebbene abbia un impatto limitato sullo scontrino delle spese delle famiglie (con una media di soli 9 kg acquistati all’anno per famiglia), è accolto con entusiasmo dai produttori, che ritenevano da tempo le quotazioni all’ingrosso troppo basse.
In Europa, il prezzo all’ingrosso dello zucchero è di 900 euro a tonnellata, mentre negli Stati Uniti raggiunge i 1.600 dollari. Claudio Gallerani, presidente di Coprob-Italia Zuccheri, l’unico produttore di zucchero rimasto in Italia che copre il 13% del fabbisogno nazionale, sottolinea la necessità di un sistema di protezione comunitario simile a quello applicato dagli Stati Uniti per sostenere la filiera bieticola europea, che da anni sta lottando contro speculazioni e concorrenza globale a basso costo.
La riforma del settore avviata dall’Unione Europea nel 2006 ha azzerato il comparto zuccheriero dopo decenni di espansione, portando Coprob a diventare l’unico rimasto in Italia. Questo cambiamento ha richiesto una trasformazione da produttore agricolo a impresa industriale, con l’implementazione di programmi di formazione manageriale per i soci. Oggi, Coprob ha una produzione media annua di 200mila tonnellate, due stabilimenti e il marchio Italia Zuccheri Consumer, secondo solo a Eridania (marchio passato ai francesi di Cristal Union nel 2016), con un fatturato di 187 milioni di euro (269 milioni con Italia Zuccheri Commerciale).
Gallerani enfatizza che nonostante le sfide degli ultimi anni, Coprob è rimasta fedele ai principi cooperativi, con 4.000 bieticoltori distribuiti in sette regioni e 2.500 conferenti esterni. L’azienda garantisce loro una remunerazione equa e sostenibile, impegnandosi costantemente nell’innovazione, nel sostegno della filiera e nella promozione dello zucchero made in Italy. Questo impegno si riflette nel lancio di Nostrano, il primo zucchero grezzo di barbabietola italiana, e nell’espansione delle coltivazioni biologiche e a lotta integrata certificata Sqnf (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), coinvolgendo ora il 75% della produzione, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2025.
L’azienda ha inoltre lanciato una gamma di zuccheri destinati ai professionisti della pasticceria e della gelateria, un settore in crescita grazie all’accentuarsi della sovranità alimentare e alla crescente domanda di zucchero proveniente al 100% dalla filiera italiana.
Un altro importante aspetto è l’attenzione alla sostenibilità. La coltivazione di barbabietole da zucchero offre vantaggi in termini di preparazione del terreno per la rotazione colturale e nell’assorbimento di anidride carbonica. Tuttavia, il cambiamento climatico rappresenta una sfida significativa per questa coltura. Per affrontarla, Coprob sta investendo in innovazione varietale attraverso test con aziende sementiere nordeuropee, precision farming con l’uso di robot a energia solare per la semina e altre nuove pratiche agricole. Inoltre, il processo industriale è stato rivisto per massimizzare l’utilizzo di ogni parte della barbabietola, con il recupero dell’acqua, la produzione di lieviti, l’alimentazione animale, l’utilizzo delle calci come fertilizzante biologico e l’ottenimento di energia elettrica, con l’obiettivo di produrre anche biometano entro il 2025.