Il panorama salariale italiano nel 2023 è caratterizzato da una crescita degli stipendi che non riesce a tenere il passo con l’andamento dell’inflazione, secondo quanto riportato dall’Osservatorio WTW. Nonostante un aumento del 3,8% sugli stipendi fissi, l’inflazione, attestatasi al 5,7%, ha determinato una perdita del potere d’acquisto dell’1,9%. La situazione dovrebbe migliorare nel 2024, con un previsto recupero del potere d’acquisto all’1,5%.
Il CEO di WTW, Edoardo Cesarini, sottolinea che, nonostante le retribuzioni siano cresciute a ritmi non visti da 20 anni, l’effetto dell’inflazione ha impedito di portare il potere di acquisto in territorio positivo nel 2023. La previsione per quest’anno vede una crescita del PIL dell’1,2%, un’inflazione al 5,7%, e un aumento delle retribuzioni fisse del 3,8% per coloro che non hanno cambiato lavoro. Nel 2024, con un PIL in crescita meno marcata (1,1%), si prevede un miglioramento della situazione con un’aspettata inflazione al 2,3% e aumenti retributivi del 3,8%.
L’analisi dell’Osservatorio WTW si basa su un campione di 409.000 osservazioni individuali in 704 aziende, rappresentative di 15 settori economici, tra cui telecomunicazioni, energia, retail, costruzioni e finanza.
Dal punto di vista delle retribuzioni fisse, il budget aziendale è aumentato complessivamente del 5,4% tra il 2022 e il 2023, con incrementi del 11,2% per i dirigenti, del 10,6% per i quadri e del 9,3% per gli impiegati. I settori con la maggiore crescita di budget sono alimentare, industria finanziaria, beni durevoli e retail, mentre settori come chimica, farmaceutica, IT ed energia presentano dinamiche negative.
Per quanto riguarda la retribuzione complessiva, che include premi e benefici aggiuntivi, si registra un aumento del 5,9% nel 2023, in linea con il dato precedente di 6,2%. Il settore leisure e assicurativo evidenzia dinamiche più elevate, mentre manifatturiero e automotive mostrano una crescita inferiore.
Le prospettive future indicano un aumento del budget nelle industrie alimentare, finanziaria, beni durevoli e retail nel 2023, mentre settori come chimica, farmaceutica, IT ed energia prevedono dinamiche negative.
Le aziende stanno implementando una varietà di misure per sostenere i dipendenti, andando oltre i premi di risultato. Si registrano iniziative come asili pagati, buoni pasto e buoni carburante. Alcune aziende offrono bonus per nuovi genitori, come nel caso di Prysmian, che prevede un bonus di 5.000 euro per chi diventa genitore.
La distribuzione dei premi aziendali ai dipendenti è in corso, con aziende come Ferrari e Eni che hanno erogato premi significativi nel 2023. Le prospettive per il 2024 suggeriscono la possibilità di importi ancora più consistenti nei prossimi premi aziendali, considerando i positivi risultati aziendali. Inoltre, il settore bancario, caratterizzato da profitti record, sta negoziando aumenti contrattuali e concordando premi aziendali per i dipendenti.
La tendenza di offrire sussidi aggiuntivi, come asili pagati e buoni pasto, continua a crescere, evidenziando gli sforzi delle aziende nel migliorare la qualità della vita dei dipendenti e contrastare l’aumento dei costi.