In un contesto economico continentale sempre più complesso, il panorama aziendale francese ha vissuto un brusco aumento dei fallimenti nel quarto trimestre del 2023, segnando uno dei periodi più critici degli ultimi 30 anni. Secondo le rilevazioni del Groupe Altares, nel suddetto trimestre sono stati aperti procedimenti fallimentari per ben 16.800 imprese, confermando il trend negativo che si è protratto durante l’intero anno.
Il direttore degli studi del Groupe Altares, Thierry Milton, ha sottolineato che il 2023 ha registrato un totale di 57.729 procedure aperte, segnando un aumento del 36% rispetto al 2022. Questo rappresenta uno degli incrementi più significativi dal 2012-13, quando i fallimenti avevano raggiunto quota 63.000. Inoltre, sono stati messi a rischio ben 243.000 posti di lavoro, un aumento di 100.000 rispetto all’anno precedente, nonostante l’occupazione complessiva sia rimasta sostanzialmente stabile a 27,4 milioni di persone a settembre.
Altri studi confermano l’allarme economico. Il Group Bcpe stima 56.601 fallimenti per l’intero 2024, registrando un incremento dell’8% rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-Covid, con un impatto economico che potrebbe mettere a rischio 250.000 posti di lavoro. Bnp Paribas, da parte sua, ha indicato 55.492 fallimenti, con un aumento dell’8,5% rispetto al 2019.
Secondo gli esperti, questa tendenza preoccupante riflette una nuova fase delle crisi aziendali, evidenziando una situazione di “permacrisi”. La combinazione di attività rallentata, inflazione elevata, tassi di interesse alti e calo dei consumi crea un cocktail pericoloso per le imprese, specialmente quelle con tesorerie già indebolite da una serie di crisi.
Anche le imprese più grandi non sono esenti da questo scenario critico, trasferendo potenzialmente il rischio verso fornitori e subcontraenti. L’economista Thierry Milton ha sottolineato come il ritorno a condizioni normali post-Covid abbia colpito in particolare le aziende più giovani e quelle che non hanno retto alla fine dei sostegni pubblici legati alla pandemia e all’aumento dei salari.
Nonostante alcuni segnali di allarme siano emersi in settori apparentemente favorevoli, come il commercio al dettaglio, l’agroalimentare e i servizi ai privati, gli esperti prevedono un ulteriore aumento dei fallimenti nel 2024. Le costruzioni, la ristorazione e i servizi alle imprese dovrebbero essere particolarmente colpiti.
Questi dati giungono dopo l’annuncio dei dati ufficiali dell’Insee, che, sebbene si riferiscano ai fallimenti “chiusi” e quindi offrano segnali in ritardo, evidenziano un ritorno ai livelli pre-Covid, con 54.650 fallimenti nei dodici mesi chiusi a novembre, il massimo dal 2017. L’attenzione è ora focalizzata sulla capacità del settore imprenditoriale francese di affrontare e superare questa fase critica.