La crisi globale di questi ultimi anni ha portato milioni di italiani scoprire, loro malgrado, il pignoramento del conto corrente. Il pignoramento presso terzi è divenuto uno degli strumenti più utilizzati dai creditori per tutelare i propri interessi. Il pignoramento del conto corrente, in particolare, è molto temuto soprattutto dai privati e dai pensionati che non hanno idea di come funzioni e non sanno cosa aspettarsi. Andiamo a vedere nel dettaglio a cosa stare attenti e cosa si rischia nel caso di un pignoramento del conto corrente.
- Chi può ottenere il pignoramento del conto corrente
- Come funziona il pignoramento del conto corrente
- Come funziona il pignoramento del conto corrente per un lavoratore autonomo
- Come funziona il pignoramento del conto corrente per un lavoratore dipendente
- Come funziona il pignoramento del conto corrente per un pensionato
Chi può ottenere il pignoramento del conto corrente
Di fatto, qualunque creditore che possa dimostrare al giudice che il suo credito è certo può ottenere un pignoramento del conto corrente. Si tratta di un risultato sicuro per il creditore, anche se, per ottenerlo, deve superare alcuni passaggi obbligati. Il primo ed eventuale passaggio è l’atto di diffida e messa in mora che si può identificare come l’“ultimo avviso” bonario che prelude al decreto ingiuntivo. Il decreto ingiuntivo è il titolo che permette al creditore di accedere poi al pignoramento.
In seguito al decreto ingiuntivo c’è il precetto, che è l’ultimo atto prima del pignoramento del conto corrente. A questo punto il creditore ha ottemperato a tutte le procedure necessarie all’ottenimento del pignoramento presso terzi.
Come funziona il pignoramento del conto corrente
Il funzionamento del pignoramento del conto corrente è abbastanza complesso e merita un approfondimento. In primo luogo, come specificato nel paragrafo precedente, il creditore deve ottenere dal giudice il decreto ingiuntivo (in caso di mutuo il creditore non ne ha bisogno. Ti suggerisco in questo caso di approfondire all’articolo pignoramento immobiliare oppure come evitare la casa all’asta) ed il precetto.
Dopo il precetto, che è l’atto con il quale inizia la vera e propria esecuzione, il creditore può puntare ad ottenere il pignoramento presso terzi, nello specifico del pignoramento del conto corrente. La notifica del pignoramento del conto corrente verrà formalizzata al debitore ed alla banca: con la notifica, il conto corrente viene bloccato, a prescindere dal fatto se sia capiente o meno, e il debitore si troverà a non poter più prelevare o operare sullo stesso. La notifica deve impedire che vi siano prelievi di qualunque tipo, a meno che il saldo del conto corrente non sia superiore all’importo dei fondi bloccati. Questo significa che se, ad esempio, la somma per cui è stata fatta l’intimazione è di 10.000 euro e il conto corrente presenta un saldo di 12.000 euro, il correntista debitore potrà prelevare al massimo 2.000 euro.
Nel caso di saldo negativo o inferiore all’importo pignorato (richiesto dal creditore), il correntista debitore non potrà disporre di nessun capitale e, in caso di ricezione di bonifici, gli stessi verranno trattenuti a cautela del creditore.
Come funziona il pignoramento del conto corrente per un lavoratore autonomo
Per i liberi professionisti e/o imprese la casistica è quella del paragrafo precedente. Non vi è nessuna tutela particolare stabilita dalla legge: il creditore che ha ottenuto un decreto ingiuntivo può andare a recuperare i soldi dal debitore su tutti i conti correnti a lui intestati.
In casi simili dovrà essere il debitore a “giocare d’anticipo” e, durante la fase preliminare tra l’atto di diffida e messa in mora, il decreto ingiuntivo ed il precetto, dovrà cercare un accordo transattivo, possibilmente con l’aiuto di un professionista, nel tentativo di riuscire ad ottenere un saldo e stralcio del finanziamento o di qualunque tipologia di debito si tratti. Se il debitore nulla fa, il creditore potrà ottenere dal giudice il prelievo forzoso e soddisfarsi così per l’intero della somma intimata.
Come funziona il pignoramento del conto corrente per un lavoratore dipendente
Ben diversa è la situazione per il pignoramento del conto corrente di un lavoratore dipendente, usato solo per l’accredito dello stipendio. In tale caso, il conto corrente è pignorabile al 100% solo se non vi vengono depositati redditi da lavoro dipendente. In caso di notifica del pignoramento, il blocco delle somme potrà avvenire soltanto per l’eccedenza dell’importo dell’assegno sociale moltiplicato per tre. Anche per l’anno 2019 l’importo dell’assegno sociale è stato confermato in 453 euro che moltiplicato per tre mensilità ammonta a 1.359 euro. Pertanto se, ad esempio, la giacenza nel momento della richiesta di pignoramento è di 2.500 euro, la somma che verrà bloccata in attesa dell’udienza sarà (2.500 – 1359 = 1.141) di 1.141 euro.
Necessita un approfondimento a parte il pignoramento dello stipendio che puoi trovare nell’articolo dedicato.
Come funziona il pignoramento del conto corrente per un pensionato
La situazione di un pensionato relativamente al pignoramento del conto corrente è identica a quella del lavoratore dipendente, con delle precisazioni in merito al c.d. minimo vitale. Anche in questo caso, necessita un approfondimento a parte il pignoramento della pensione che puoi trovare nell’articolo dedicato.
In conclusione, il pignoramento del conto corrente, come il pignoramento presso terzi in generale è certamente più rischioso per i lavoratori autonomi rispetto a dipendenti e pensionati.
Comunque per tutti e sempre vale il concetto che sarebbe meglio trovare un accordo stragiudiziale che possa prevedere un saldo e stralcio del debito, definendo l’intera posizione debitoria con un accordo transattivo.
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