Cessione del quinto: cos’è e come funziona
La cessione del quinto (cessione del quinto dello stipendio o pensione) è una tipologia di prestito prevista in Italia da estinguersi attraverso trattenute dirette sul salario (stipendio o pensione), fino ad un massimo di un quinto del guadagno valutato al netto delle ritenute.
Viene utilizzato da lavoratori dipendenti oppure da pensionati che vogliono chiedere un finanziamento rimborsabile in rate mensili. E’ un finanziamento semplice e comodo che prevede il rimborso del capitale con addebito direttamente sul tuo stipendio.
Il nome di questo strumento deriva dal fatto che l’importo della rata non può superare il valore di un quinto (1/5) del salario netto. Dipende poi dalla specifica amministrazione/datore di lavoro la facoltà di concedere o meno di includere ai fini del calcolo della quota cedibile anche la tredicesima e l’eventuale quattordicesima.
La definizione della rata
Nella cessione del quinto dello stipendio viene determinata prima la rata e, successivamente, i possibili importi erogabili, in funzione della durata del prestito. Dunque, nel caso in cui un cedente disponga di uno stipendio netto (o una pensione INPS) pari a 1.500 euro al mese, si determina subito la rata massima della cessione del quinto che, in generale, può arrivare fino a 1/5 dello stipendio. Dalla rata mensile di rimborso si determina l’importo netto erogabile in funzione della durata del prestito. Considerando i seguenti parametri, che sono puramente esemplificativi:
- Stipendio netto mensile: 1.500 euro
- Rata fissa: 300 euro
- TAN: 5%
I possibili importi netti ottenibili dal richiedente, funzione della durata del finanziamento, sono i seguenti:
Rata mensile | Durata cessione del quinto | Importo netto erogato |
---|---|---|
300 € | Cessione 120 mesi (10 anni) | 21.050 € |
300 € | Cessione 108 mesi (9 anni) | 19.690 € |
300 € | Cessione 96 mesi (8 anni) | 18.230 € |
300 € | Cessione 84 mesi (7 anni) | 16.690 € |
300 € | Cessione 72 mesi (6 anni) | 15.050 € |
300 € | Cessione 60 mesi (5 anni) | 13.200 € |
Visto che la rata fissa, pari a 1/5 dello stipendio o della pensione, è sostenibile per definizione, il cliente potrà scegliere la durata del finanziamento sulla base della somma di denaro di cui necessita.
Come funziona la cessione del quinto
La cessione del quinto è un finanziamento a tasso fisso con rimborso a rate costanti. Questo rimborso non viene effettuato dal richiedente bensì dal suo datore di lavoro e il relativo importo è trattenuto direttamente dal netto in busta paga.
Il datore di lavoro è pertanto il soggetto deputato a versare le rate a favore dell’Istituto che ha erogato il prestito.
Si parla di cessione del quinto in quanto l’importo della rata di rimborso non può normalmente eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile. In talune situazioni, allo scopo di aumentare la somma erogata, è tuttavia possibile arrivare ad una rata massima pari a due quinti dello stipendio. Per far ciò è necessario sottoscrivere oltre che al contratto di cessione del quinto, anche un contratto di delega del pagamento, che impegna l’altro quinto dello stipendio.
I requisiti per accedere al finanziamento
La cessione del quinto è disponibile solamente ai consumatori che abbiano un reddito sicuro come quello da lavoro dipendente o da pensione. Andando più in dettaglio, possono accedere alla cessione del quinto:
- dipendenti pubblici o statali;
- dipendenti privati;
- pensionati.
Nel caso di lavoratori dipendenti il contratto deve essere a tempo indeterminato. Deve esistere, inoltre, un’anzianità lavorativa minima, che varia a seconda della compagnia assicurativa che fornisce la polizza e che generalmente è di qualche mese.
Inoltre per i dipendenti a tempo indeterminato di amministrazioni statali, pubbliche e private, è necessario che la durata della cessione non ecceda il termine del rapporto di lavoro ed il pensionamento. Si sottolinea poi che la cessione del quinto ai privati viene concessa raramente se non si sia già accantonato un TFR non trascurabile.
Di norma anche l’azienda presso cui il richiedente lavora deve soddisfare alcuni criteri di ammissibilità, valutati in sede di delibera della richiesta.
Tra i destinatari della cessione del quinto ci sono in particolare i pensionati che godono di pensioni diverse da quelle sociali per inabilità, il cui assegno pensionistico è di importo superiore alla pensione minima e la cui età alla scadenza del piano di ammortamento non supera i 90 anni.
I vantaggi della cessione del quinto
Uno dei vantaggi principali della cessione del quinto sta nel fatto che lascia all’Istituto finanziatore parecchia flessibilità nella valutazione delle richieste. Una volta garantito il rispetto dei requisiti di ammissibilità, tanto del richiedente quanto dell’azienda per cui lavora, la probabilità di vedersi accordare il prestito è infatti piuttosto alta.
Le garanzie, unitamente all’automaticità dei pagamenti, rendono l’operazione abbastanza sicura per il finanziatore. Di conseguenza si potrà concedere finanziamenti anche a persone con una storia creditizia non perfetta a causa della quale difficilmente avrebbero accesso a forme alternative di finanziamento.
Un secondo vantaggio deriva dal fatto che l’importo massimo del finanziamento è connesso sia al livello di retribuzione che all’anzianità lavorativa del richiedente, cosa che consente in taluni casi di finanziare importi considerevoli.
Le convenzioni per la cessione del quinto
Convenzioni particolarmente rilevanti sono poi quelle predisposte in ambito cessione del quinto da parte dell’ INPS e dal MEF (convenzioni accessibili ai dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze). Alle finanziarie che vi aderiscono viene infatti concesso di poter accedere a processi semplificati ed automatizzati, che riducono i costi operativi ed i costi necessari per la gestione dei pagamenti delle quote, ma viene d’altra parte richiesto di rispettare determinate regole volte a tutelare i cedenti.
La durata minima consentita è pari a 24 mesi, mentre la durata massima è pari a 10 anni (120 mesi). Comunque non può eccedere il termine del rapporto di lavoro ed il pensionamento. Un eccezione è data dai dipendenti ministeriali (stipendiati dai ministeri, come ad esempio gli insegnanti, che sono stipendiati dal ministero della pubblica istruzione), che al momento del pensionamento possono decidere se estinguere il debito o traslarlo sulla pensione. Per i pensionati la scadenza non può eccedere il 90° anno di età.
La normativa: gli elementi del contratto
La legge stabilisce che un contratto di cessione del quinto deve contenere i seguenti elementi:
- il tasso di interesse praticato;
- ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi i maggiori oneri in caso di mora;
- l’ammontare e le modalità del finanziamento;
- il numero, gli importi e la scadenza delle singole rate;
- il tasso annuo effettivo globale (TAEG);
- le eventuali garanzie richieste;
- le coperture assicurative.
La legge prevede che il contratto stipulato venga notificato all’amministrazione terza ceduta (datore di lavoro o ente pensionistico) con data certa. Si possono utilizzare quindi a tale scopo gli ufficiali giudiziari, la raccomandata giudiziaria, le raccomandate con ricevuta di ritorno ed anche la posta elettronica certificata, che purtroppo ancora pochi datori di lavoro accettano.
Il contratto viene poi notificato anche al Fondo Pensione nel caso in cui il dipendente ne abbia uno. Questo serve ad impegnare/mettere a garanzia anche il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) non accantonato in azienda.
La normativa prevede poi che, al momento della stipula del contratto, si stipuli obbligatoriamente anche una assicurazione sulla vita e la perdita di lavoro a favore della finanziaria che eroga il finanziamento (il beneficiario è quindi la finanziaria).
In caso di licenziamento, quindi, la finanziaria viene rimborsata attraverso il TFR maturato fino a quel momento dal dipendente, ed accantonato in azienda o presso il fondo pensione. Nel caso in cui il TFR non fosse sufficiente a coprire il capitale residuo, interverrebbe l’assicurazione a coprire la restante quota parte, ma poi l’assicurazione potrebbe rivalersi nei confronti de debitore.
La cessione del quinto è una forma di credito accessibile anche ai cattivi pagatori in quanto garantita da stipendio o pensione. Questa è una delle ragioni per cui presenta spesso costi piuttosto elevati, anche se ora si assiste a un calo generalizzato dei tassi.
Per questa ragione spesso si procede al rinnovo delle cessioni del quinto o delle deleghe di pagamento. I debitori accendono un nuovo finanziamento con il quale estinguono il debito residuo ed attraverso il quale ottengono la liquidità di cui necessitano.
Ritardo nei pagamenti e risoluzione del contratto
Nel caso di ritardo nel pagamento, attribuibile a qualsiasi causa, saranno dovuti sull’importo non pagato gli interessi di mora convenuti nel contratto.
Qualora si verifichino la cessazione del rapporto di lavoro, o la sospensione o riduzione dello stipendio, l’Istituto finanziatore potrà considerare risolto il contratto, questo indipendentemente dalla stipulazione della prevista polizza assicurativa.
In conseguenza della risoluzione, l’assicurazione si avvale della garanzia sul TFR ed in caso di eccedenze, il cliente è tenuto a rimborsare il debito residuo.
La documentazione
Il processo di richiesta della cessione del quinto può essere piuttosto lungo e complesso. In primo luogo richiede la presentazione di una documentazione piuttosto corposa e spesso di non facilissima reperibilità. Oltre alla solita documentazione richiesta per la concessione di credito al consumo (documento di identità e codice fiscale), è necessario presentare la busta paga o il cedolino della pensione (in caso si sia pensionati), ed il certificato di stipendio (solo nel caso di lavoratori dipendenti) fornito dall’amministrazione della propria azienda o la comunicazione di quota cedibile in caso si sia pensionati. Nel certificato di stipendio sono riportati la data di assunzione, la retribuzione lorda e netta, il TFR maturato, le eventuali trattenute o pignoramenti già presenti sullo stipendio.
Tra i documenti accessori anche il benestare dell’azienda che si impegna ad effettuare puntualmente i pagamenti.
Il richiedente dovrà inoltre firmare opportuna delega a favore del datore di lavoro a prelevare mensilmente dallo stipendio l’importo necessario al rimborso delle rate.
È poi necessario compilare e firmare la documentazione precontrattuale, l’IEBCC o SECCI, la contrattualistica del finanziamento ed anche le informazioni precontrattuali della copertura assicurativa. Deve essere firmata anche la proposta assicurativa. La compagnia assicurativapotrebbe richiedere un rapporto di visita medica che deve essere richiesto al medico curante.
Per poter poi procedere all’erogazione, la finanziaria provvede alla richiesta della copertura assicurativa alla compagnia ed alla notifica del contratto al datore di lavoro (amministrazione terza ceduta) e, se presente, anche al fondo pensione presso cui si accantona il TFR, ed il finanziamento non viene erogato fino all’emissione della polizza da parte della compagnia ed al rilascio dell’atto di benestare da parte dell’amministrazione.
I canali distributivi della cessione del quinto
I canali distributivi sono anche nel caso della cessione del quinto tutti gli attori che solitamente distribuiscono prodotti di credito:
- le stesse banche che finanziano i crediti;
- gli intermediari finanziari che li erogano
- gli agenti in attività finanziaria che fungono da interfaccia tra il cliente e le Banche o le Società di Intermediazione Finanziaria di cui sopra, da cui ricevono i compensi (è fatto espresso divieto di ricevere compensi in denaro dal cedente)
- i mediatori creditizi che al pari degli agenti fungono da interfaccia tra il cliente e le Banche o le Società di Intermediazione Finanziaria di cui sopra, da cui ricevono i compensi, ma che hanno compiti meno vasti rispetto agli agenti.
Il settore presenta un ruolo attivo da parte delle banche, che spesso distribuiscono questi prodotti direttamente in filiale.
Si è assistiti ad una enorme riduzione e concentrazione degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi che operano nel settore. Gli interventi di Banca d’Italia hanno infatti reso illecite alcune pratiche, riducendo in questo modo i margini della catena distributiva, che ha visto aumentare la scala minima necessaria per sopravvivere.
La modalità di rimborso
Il rimborso delle rate dovute per l’ammortamento del finanziamento avviene a cadenza mensile tramite trattenuta sulla basta paga per i dipendenti e sulla pensione per i pensionati. Vi provvede direttamente il datore di lavoro o l’ente previdenziale (l’INPS), che non possono esimersi dal provvedere alla trattenuta in caso di ricezione della notifica del contratto di cessione.
Proprio questa modalità di pagamento della rata è la caratteristica peculiare della cessione del quinto, in grado di tranquillizzare i creditori, che quindi sono disposti a concedere credito anche ai cattivi pagatori (persone segnalate in CRIF o protestate).
In caso di decesso del cedente provvede l’assicurazione a versare alla banca o intermediario finanziario il capitale residuo, mentre in caso di perdita di impiego il creditore viene rimborsato attraverso il TFR maturato dal cedente e, se questo non fosse sufficiente a coprire l’intero capitale residuo, interverrebbe a copertura della parte residua la compagnia assicurativa, che può poi rivalersi sul cedente.
È frequente infine il caso in cui si provveda al rinnovo della cessione, ossia si accenda un’altra cessione prima di aver completamente ammortizzato la precedente: in questo caso il rimborso della cessione che viene estinta anticipatamente attraverso una quota parte del finanziamento ottenuto attraverso la nuova cessione.
Le garanzie richieste e le coperture assicurative
Ai cedenti non vengono richiesti requisiti, ma in realtà questa forma di credito al consumo viene concessa solo a coloro che abbiano una garanzia molto apprezzata. La disponibilità di un reddito sicuro come quello da lavoro dipendente o da pensione.
Non solo, ai dipendenti privati viene richiesto di porre anche un vincolo sul TFR accantonato in azienda e/o presso un fondo pensione e viene richiesta per legge un’ulteriore forma di garanzia. Una copertura assicurativa sulla vita ed una sulla perdita del lavoro. Hanno come beneficiari la finanziaria che eroga il credito.
Il costo relativo alle coperture assicurative viene trattenuto direttamente dall’Istituto finanziatore, che erogherà al richiedente un importo al netto dei suddetti costi.
A ben vedere quindi la cessione del quinto dello stipendio o pensione, al pari della delega di pagamento, è una forma di credito al consumo molto garantita, ed è per questo che viene concessa anche alle persone che abbiano avuto problemi di credito.
La normativa di riferimento prevede che il debitore, non possa chiedere anticipi sul trattamento di fine rapporto (TFR) per l’intera durata del finanziamento.
Coperture rischio vita e rischio impiego: il focus
Come visto, la cessione del quinto prevede la presenza di coperture assicurative addirittura per legge. E’ quindi necessario che il credito sia garantito da coperture sul rischio vita e sul rischio impiego ove applicabile.
I premi di queste coperture variano molto in funzione delle caratteristiche della singola operazione:
- la copertura del rischio vita presenta costi piuttosto ridotti per i cedenti più giovani mentre presenta costi molto più elevati per i cedenti più anziani, in particolar modo per i pensionati. Per poter ottenere la copertura del rischio è poi ovviamente necessario godere di un buono stato di salute;
- la copertura del rischio impiego presenta costi piuttosto ridotti per i dipendenti di amministrazioni pubbliche o statali, mentre presenta costi molto più elevati per i dipendenti di aziende private. I premi delle coperture riservate ai dipendenti privati possono variare, oltre ovviamente che in funzione dell’importo assicurato, anche del settore lavorativo del dipendente, delle dimensioni del datore di lavoro e del TFR accantonato.
L’importo massimo del finanziamento
La cessione del quinto e la delega di pagamento possono consentire di accedere ad importi piuttosto elevati (mediamente compresi fra i 15 ed i 20 mila euro). Gli importi massimi concessi variano in funzione di:
- Anni di anzianità lavorativa
- TFR cumulato
- Importo della retribuzione o della pensione mensile
La rata massima infatti è pari ad un quinto dello stipendio o pensione. Più è alto lo stipendio o la pensione, più alto è l’importo che può essere erogato. L’ammontare massimo del prestito può dipendere anche da eventuali vincoli sul capitale massimo assicurabile che possono essere posti dalle compagnie assicurative. Questi vincoli possono essere posti dalle compagnie per ridurre e diversificare il rischio su più teste.
Nel caso dei dipendenti privati l’importo massimo assicurabile è funzione del TFR accantonato.
Ovviamente l’importo massimo ottenibile può aumentare in caso si affiancasse alla cessione del quinto la delega di pagamento: l’importo ottenibile, in questi casi, può raddoppiare.