Il Codice della Crisi di Impresa (precedentemente la legge 3/2012) definisce il sovraindebitamento come «lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start-up innovative […] e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal Codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza».
In buona sostanza, si tratta di soggetti che non ricoprono la qualifica di imprenditore e, pertanto, non sono sottoposti alle ordinarie procedure fallimentari.
In caso di sovraindebitamento, i soggetti non passibili di liquidazione giudiziale possono ricorrere a tre procedure secondo l’ex Legge 3 del 2012 (ora confluita nel Codice della Crisi):
- il piano di ristrutturazione dei debiti, riservato al consumatore (sostituisce il “piano del consumatore L.3/2012”);
- il concordato minore, rivolto al professionista, all’imprenditore minore, all’imprenditore agricolo e alle start-up innovative (sostituisce “l’accordo di composizione della crisi” nella L.3/2012);
- la liquidazione controllata del debitore rivolta alle categorie di soggetti sopraindicati (sostituisce la “liquidazione del patrimonio” nella L.3/2012).
Anche l’art. 480 c.p.c., dedicato alla forma dell’atto di precetto, prevede l’avvertimento per il debitore della facoltà di porre rimedio al sovraindebitamento ricorrendo all’accordo di composizione della crisi (ora concordato minore) o al piano del consumatore (adesso piano di ristrutturazione dei debiti) o la liquidazione del patrimonio (ora liquidazione controllata).
La disciplina sul sovraindebitamento è, quindi, contenuta nel Codice della crisi di Impresa e nell’Insolvenza (CCI).
Nell’attuale momento storico di forte crisi economica e finanziaria che il nostro paese sta attraversando, troppo spesso ci si trova ad essere sopraffatti dai debiti che, a causa di eventi sopravvenuti sono maggiori rispetto al reddito disponibile.
Tale sproporzione induce a fare ricorso a prestiti, finanziamenti, cessioni del quinto etc., ed al contempo, ad omettere i pagamenti delle rate del mutuo, delle bollette per utenze, con ulteriore aggravio dell’esposizione debitoria.
Per riuscire ad affrontare una situazione di questo genere devi affidarti a dei professionisti che ti seguiranno lungo tutto il percorso.