Ecco l’atteggiamento corretto da tenere quando arriva un decreto ingiuntivo
Cos’è un decreto ingiuntivo e perché si riceve
Il decreto ingiuntivo o provvedimento monitorio o ingiunzione di pagamento è un atto giudiziale che condanna a pagare una determinata somma di denaro o a restituire un determinato bene mobile. Quindi cosa bisogna fare per affrontare nel modo corretto questo tipo di atto esecutivo? Ecco i 3 punti fondamentali per poter affrontare la situazione nel modo corretto.
1) Niente panico, il decreto ingiuntivo si può gestire
La prima cosa da fare quando arriva un decreto ingiuntivo è quello di mantenere la calma e affrontare la situazione con lucidità. Farsi prendere dal panico non vi aiuterà a trovare la soluzione giusta, quindi fermatevi un momento, respirate e analizzate la situazione.
Di regola, si hanno 40 giorni, dal giorno in cui è stato depositato l’atto, per fare opposizione. Il decreto ingiuntivo può essere emesso “immediatamente esecutivo” solo al ricorrere di specifici requisiti, come l’esistenza di un riconoscimento del debito. Quindi, di regola, avrete la possibilità di intentare una causa contro il creditore che ha deciso di procedere contro di voi e dimostrare che:
- il debito non esiste
- il debito è stato saldato
- i conteggi sono sbagliati
- vi è uno o più errori di forma
Per poter capire se fare opposizione è sempre meglio rivolgersi ad un avvocato. Fare opposizione quando non vi sono le basi, al puro scopo di perdere tempo, è una mossa assolutamente sconsigliata!
Durante il giudizio, inoltre, il giudice potrebbe dichiarare l’ingiunzione “provvisoriamente esecutiva” e permettere il pignoramento anticipato rispetto alla fine della causa.
Se deciderete di opporvi senza che vi siano i presupposti necessari, dovrete pagare al creditore le spese processuali e rischierete una condanna al risarcimento del danno per lite temeraria, oltre alla parcella dell’avvocato e i costi del giudizio; quindi valutate bene se vi sono le opportunità per opporsi e per vincere la causa.
Se non farete opposizione allora il decreto ingiuntivo sarà definitivo e non potrete più contestare la pretesa di pagamento da parte del creditore, che sarà autorizzato a pignorare i vostri beni.
2) Controllare che il debito non sia entrato in prescrizione
Spesso i decreti ingiuntivi sono relativi a dei debiti molto vecchi e mai del tutto saldati. Per questo è importante controllare la prescrizione del diritto di credito da parte del creditore. Ci sono tempistiche e requisiti diversi in base al tipo di credito:
- per i contratti e, in generale, i diritti di credito la prescrizione è di dieci anni
- per obbligazioni da pagare in modo periodico la prescrizione è cinque anni
- per l’agenzia immobiliare la prescrizione del diritto alla provvigione è di un anno
- per le fatture dei professionisti la prescrizione è di tre anni
Per essere sicuri che il vostro debito sia caduto in prescrizione dovete controllare l’ammontare di giorni trascorsi dall’ultima raccomandata a.r. ricevuta con il sollecito di pagamento al ricevimento del decreto ingiuntivo. Chiamate da call center e lettere semplici non saranno valide, perché non garantiscono la prova di ricevimento, ma saranno invece valide le diffide scritte ricevute tramite Pec.
3) E’ l’ora di trovare un accordo
Avete fatto tutti i calcoli, vi siete rivolti ad un avvocato, ma non potete opporvi al decreto ingiuntivo. Quindi è arrivato il momento di affidarvi a dei professionisti esperti per poter trovare un accordo con la parte creditrice, così da trovare la soluzione migliore per tutti e uscire sdebitati da questa situazione. Spesso i creditori sono aperti a trattare, per questo nella maggior parte dei casi si trova una soluzione mediante un’operazione di “saldo e stralcio”.
Questo tipo di operazioni però è meglio farle seguire a un esperto in materia, così da potervi garantire il risultato migliore e la modalità di pagamento più utile nel vostro caso.
Chiedere un supporto da parte di uno o più professionisti è sicuramente la scelta migliore per affrontare un decreto ingiuntivo e porvi rimedio. Se volete saperne di più sulle operazioni di saldo e stralcio, cliccate qui per leggere il nostro articolo.