“Un istituto su quattro avverte una stretta sul credito” – lo afferma la BCE.
Nel primo quadrimestre del 2023 è stato segnalato dall’eurozona un acuirsi dei criteri di approvazione dei fidi, con riferimento a prestiti di imprese e acquisto di immobili.
La percentuale delle banche che registra il segno negativo è pari 27%; questi numeri sono i più elevati dalla crisi del 2011.
Con il crescere dei tassi di interesse, diminuiscono le domande di finanziamento, portando a frugali investimenti anche nel settore immobiliare.
In base a quanto esposto, le banche nel successivo quadrimestre dovranno porre l’attenzione sulla qualità degli asset a garanzia e cercare di recuperare il terreno perduto.
L’esperienza italiana mostra come questi trend possano portare a conseguenze catastrofiche, vedi crisi immobiliare del 2010, quindi dalla Banca d’Italia si invita alla massima prudenza e cautela su eventuali manovre che ogni singolo istituto deve mettere in atto.
.