Riforma delle aste giudiziarie: avviati i corsi per notai, avvocati e commercialisti, ma i tempi di vendita rimangono un problema
Il settore delle aste giudiziarie sta attraversando un momento di cambiamento con l’avvio dei corsi per notai, avvocati e commercialisti, ma nonostante gli sforzi compiuti, i tempi di vendita rimangono ancora un problema da affrontare.
A partire dall’8 giugno, i notai potranno partecipare a un corso online che permetterà loro di iscriversi ai nuovi elenchi di delegati alle vendite giudiziarie. Allo stesso modo, dal 12 giugno, gli avvocati inizieranno il loro percorso formativo per accedere a tali elenchi. Nel frattempo, oltre 1.500 commercialisti stanno seguendo un corso online organizzato dal Consiglio nazionale della categoria. Una volta completati i corsi, gli aspiranti esperti potranno sostenere un esame che consentirà loro di iscriversi ai nuovi elenchi, che i tribunali stanno attualmente predisponendo.
La riforma del decreto 149/2022 ha introdotto un nuovo meccanismo di designazione degli esperti di vendite di immobili giudiziari, affidando a ogni tribunale la compilazione di un elenco di soggetti abilitati. I requisiti per accedervi includono l’esperienza acquisita attraverso almeno dieci incarichi di delegato alla vendita nei cinque anni precedenti, il titolo di avvocato specialista (sebbene questa modalità non sia ancora pienamente operativa) o il superamento di un corso di formazione organizzato dagli Ordini o dalle Università. Tuttavia, la maggior parte delle richieste di iscrizione è prevista tramite il terzo canale, meno selettivo.
I corsi di formazione per notai, avvocati e commercialisti sono una tappa importante per garantire un adeguato livello di competenza tra gli esperti delle aste giudiziarie. Tuttavia, rimane ancora molto da fare per migliorare i tempi di vendita delle aste. Nonostante alcuni miglioramenti siano stati registrati grazie a processi di efficientamento e specializzazione in alcuni tribunali, nonché alle riforme introdotte nel 2014-2015 che hanno ridotto alcuni termini, ci vorranno ancora cinque anni in media per completare le procedure di vendita. Le aste concluse in via stragiudiziale richiedono meno tempo, con una media di tre anni e mezzo.
Il settore delle aste immobiliari sta lentamente riprendendo dopo il periodo di stallo causato dalla pandemia, con la riduzione dell’arretrato. Tuttavia, le disparità territoriali rimangono significative, soprattutto nel Centro-Sud del Paese. Ad esempio, nell’Aquila, i creditori devono aspettare in media quasi dieci anni per ottenere soddisfazione. Un altro problema è rappresentato dalla fase post-vendita, durante la quale si distribuisce il ricavato ai creditori, che richiede in media 855 giorni
, il doppio del tempo necessario per avviare la procedura. Per ridurre queste attese, è necessario avvicinare il pubblico al mondo delle aste e semplificare le procedure, che sono spesso percepite come complesse e poco conosciute.
In conclusione, nonostante i progressi compiuti grazie alla riforma del sistema e all’implementazione dei corsi di formazione, i tempi di vendita delle aste giudiziarie rimangono un ostacolo da affrontare. È necessario continuare a lavorare per ridurre le disparità territoriali e semplificare le procedure al fine di favorire un settore più efficiente e trasparente.