Negli ultimi mesi, i tassi di interesse nell’Eurozona hanno subito un significativo aumento, con conseguenze dirette sul settore dei mutui ipotecari. A partire da luglio 2022, il costo del denaro è salito di 400 punti base, passando dallo zero al 4%. Una recente modifica dello 0,25% ha portato il tasso di riferimento dell’Eurozona al 4% a partire dal 15 giugno, rispetto al 3,75% deciso nella riunione del 4 maggio precedente.
Questa decisione presa dalla Banca Centrale Europea avrà inevitabili ripercussioni sui tassi di mercato, influenzando il settore dei mutui. Secondo un’analisi condotta dalla Fabi, per un prestito di 150.000 euro della durata di 20 anni, la rata mensile aumenterà a breve a 1.090 euro, ossia 325 euro in più (+63,9%) rispetto a un anno fa, quando ammontava a 665 euro.
Secondo le stime del Sole 24 Ore, nel giugno 2022, la rata di un mutuo da 140.000 euro, con scadenza a 25 anni per un immobile del valore di 200.000 euro, era inferiore a 500 euro. Attualmente, ci si avvicina ai 750 euro e si prevede che, entro novembre, si possa arrivare a quasi 800 euro, con un aumento superiore al 60%.
Gli esperti, analizzando i futures sugli indici Euribor a 3 mesi, prevedono che gli aumenti dei tassi di interesse dei mutui proseguiranno nei prossimi mesi. Si prevede che l’Euribor a 3 mesi raggiungerà il picco a settembre 2023, quando il tasso medio dei mutui potrebbe avvicinarsi al 5,10%. Successivamente, si prevede una diminuzione graduale, con una discesa costante a partire da gennaio 2024, con stime che indicano un Euribor a 3 mesi intorno al 3,42% nel giugno 2024.
È importante sottolineare che le decisioni prese dalla BCE in materia di politica monetaria richiedono di solito qualche settimana per essere trasmesse effettivamente ai tassi reali di mercato. Pertanto, gli effetti sul settore dei mutui potrebbero non manifestarsi immediatamente. I titolari di mutui a tasso fisso non subiranno impatti, mentre i titolari di mutui a tasso variabile e coloro che sottoscriveranno nuovi contratti (indipendentemente dal tasso) subiranno aumenti.
MutuiOnline.it ha analizzato gli impatti di questo nuovo aumento dei tassi di interesse voluto dalla BCE sulle rate dei mutui a tasso variabile. Rispetto a gennaio 2022, la rata di un mutuo variabile da 160.000 euro a 20 anni è già aumentata del 40,3%, passando da 694 euro a 974 euro. Con questo ulter
iore aumento, la rata potrebbe arrivare a 995 euro, ossia 300 euro in più rispetto a un anno e mezzo fa (+43%). Per un mutuo a 30 anni, l’impatto è ancora maggiore: l’aumento è stato del 66,8% da gennaio 2022, passando da 472 euro a 787 euro. Con questo nuovo aumento, potrebbe superare gli 800 euro, con un incremento di 339 euro rispetto a un anno e mezzo fa (+72%).
Coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile hanno ancora la possibilità di valutare la surroga, ovvero il passaggio a un tasso fisso o misto, opzione che consente di bloccare il valore della rata nei prossimi mesi. L’opzione di surroga è stata presa in considerazione da un numero crescente di persone, come dimostra l’aumento del 30% nelle surroghe. Chi fino ad ora aveva resistito alla tentazione di sostituire il vecchio finanziamento, alla luce delle nuove prospettive ha deciso di intraprendere questa scelta. In alternativa, è possibile rinegoziare il mutuo con la banca attuale, passando da un tasso variabile a un tasso fisso o misto, con una rata protetta o con un tetto massimo.
È importante sottolineare che la BCE, pur rimarcando la sua indipendenza rispetto alla Federal Reserve, deve tener conto non solo dell’inflazione, ma anche della relativa velocità dell’economia europea rispetto a quella americana. Attualmente, l’economia europea mostra segni di rallentamento, con la Germania che si trova già in recessione tecnica nell’ultimo trimestre. Lo spazio di manovra per la BCE è limitato. Nel frattempo, coloro che necessitano di un mutuo devono considerare che i tassi fissi offrono costi storicamente accettabili, con offerte che consentono di trovare tassi fissi anche inferiori al 3%.
In conclusione, l’aumento dei tassi di interesse nell’Eurozona ha un impatto significativo sul settore dei mutui ipotecari, con conseguenti aumenti delle rate mensili. I titolari di mutui a tasso variabile sono incoraggiati a valutare la surroga o la rinegoziazione del mutuo per evitare ulteriori aumenti. Nel frattempo, chi ricerca un mutuo dovrebbe considerare le offerte sul mercato, cercando tassi fissi convenienti.