Gli eredi subentrano alla morte di un loro caro solo a titolo di chiamati e quindi non sono ancora a tutti gli effetti eredi e non rispondono dei debiti contratti dal defunto. Infatti, hanno la possibilità di decidere entro dieci anni se accettare l’eredità e quindi farsi carico anche dei debiti, se rinunciare all’eredità e quindi non avere nessun obbligo nei confronti dei debitori del defunto oppure se accettare con beneficio di inventario dove l’erede non potrà pagare i debiti del defunto oltre quanto ha ricevuto con la successione. Ma anche se si accetta l’eredità non tutti i debiti possono essere trasmessi agli eredi, infatti, la legge prevede delle eccezioni dovute alla natura e al tipo di debito contratto dal defunto.
Quali sono i debiti che si trasmettono agli eredi
Invece per quanto riguarda i debiti trasmissibili agli eredi bisogna specificare che gli eredi rispondono dei debiti ereditati con la formula pro quota, cioè ogni creditore potrà chiedere il pagamento a ogni erede solo per la parte che corrisponde alla quota ricevuta in eredità e non per l’intero importo.
I debiti che si possono trasmettere agli eredi sono:
• Il mutuo e fideiussioni;
• Bollette relative alle utenze domestiche;
• Bollette condominiali riferite agli ultimi due anni;
• Le imposte.
Quali sono i debiti non trasmissibili
I debiti non trasmissibili sono:
• I debiti prescritti, cioè il creditore ha fatto passare il lasso di tempo in cui poteva fare una richiesta formale di pagamento;
• Le obbligazioni naturali che per la loro natura di tipo morale o sociale non sono vincolanti (ad esempio i debiti di gioco e scommesse);
• Le sanzioni di tipo amministrativo relative ad ogni debito tributario (INPS, INAL, Enti pubblici) e cartelle esattoriali. Bisogna precisare che l’erede è tenuto a saldare le imposte non pagate dal defunto e non le sanzioni ad esse collegate per il mancato o ritardo nel pagamento;
• Multe stradali relative al periodo precedente al decesso, invece in caso di sanzioni per violazioni successive, come il mancato pagamento dell’assicurazione, cadranno sugli eredi;
• Pene pecuniarie per reati di tipo penali, fa eccezione l’abuso edilizio che in caso di demolizione questa ricadrà sull’erede che ha ricevuto l’immobile;
• Assegno di mantenimento a ex moglie e figli;
• Contratti di natura personale, si tratta di contratti che vengono stipulati in forza della particolare posizione di pregio del contraente (ad esempio la commissione di un quadro).
Debiti dai genitori ai figli
I figli rispondono dei debiti dei genitori solo dopo la loro morte e dopo aver accettato l’eredità, inoltre rispondono dei debiti solo in relazione alla quota ricevuta con la successione.
In pratica i figli hanno gli stessi diritti e doveri di qualsiasi erede, il loro diretto legame di parentela non influisce sulle normative in materia di debiti; infatti, si segue la regola generale della distinzione tra debiti trasmissibili e debiti intrasmissibili agli eredi. Quindi i debiti non trasmissibili ai figli in qualità di eredi sono i debiti caduti in prescrizione, le obbligazioni naturali, le sanzioni, le multe, le pene pecuniarie. Mentre i debiti trasmissibili sono il mutuo, le bollette relative alle utenze e condominio e le imposte.
Sanzioni che si trasmettono agli eredi
La sanzione è una conseguenza per non aver pagato in ritardo o non aver pagato affatto una imposta. Le sanzioni sia amministrative che penali sono a titolo personale e quindi non sono trasmissibili agli eredi.
Nello specifico le multe stradali per violazioni compiute dal defunto prima del suo decesso non devono essere pagate dagli eredi. Se si verificherà una situazione del genere sarà sufficiente comunicare il decesso avvenuto all’ente che ha presentato la multa. Mentre per quanto riguarda il pagamento dell’assicurazione e bolo auto queste rimangono a capo degli eredi.
Nel caso invece di cartelle esattoriali del defunto bisogna precisare che si trasmettono solo i debiti della cartella, cioè la quota imputata a captale, mentre le sanzioni come gli interessi, che hanno carattere personale, non ricadono sugli eredi. Quindi in questo caso bisogna fare presente all’agenzia delle entrate che le sanzioni non verranno pagate dagli eredi perché non di loro competenza secondo quanto previsto dalla legge, oppure si può impugnare l’atto per segnalare l’avvenuto decesso e quindi la non possibilità di pagare le sanzioni.