Il settore immobiliare residenziale italiano continua a navigare in acque tempestose, con un calo delle vendite del 10,4% nel periodo tra luglio e settembre del 2023, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate. Questa contrazione segue un preoccupante -16% registrato nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, mettendo a dura prova un mercato che aveva quasi sfiorato il record di 800.000 case vendute nel 2022.
L’aumento dei tassi di interesse e la crescita dei prezzi al metro quadro sono identificati come i principali colpevoli di questa tendenza negativa. Se confrontato con la crisi nel segmento “commercial” (non residenziale), che ha subito una flessione del 60% nei primi nove mesi del 2023, il settore abitativo sembra limitare la sua contrazione.
L’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate evidenzia che, dopo il -16% nel secondo trimestre del 2023, il calo delle compravendite persiste nel terzo trimestre, con una diminuzione del 10%. Questa tendenza potrebbe ampliarsi in caso di peggioramento delle crisi economica e geopolitica, portando il numero totale di transazioni a rischiare di scendere sotto la soglia delle 700.000 unità vendute entro la fine del 2023. Attualmente, le case vendute nei primi nove mesi dell’anno sono circa 508.000.
Nel terzo trimestre del 2023, nelle otto principali città italiane, il calo delle transazioni, indicatore del mercato generale, è stato del 10,3%, in linea con la media nazionale. Le otto maggiori città hanno visto una diminuzione di circa 2.700 abitazioni vendute rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre a livello nazionale le vendite totali sono scese da 175.000 a 157.000 case.
Le variazioni tendenziali sono negative in tutte le grandi città, con Firenze e Roma che mostrano cali più significativi, rispettivamente del 17,9% e del 13%. Torino e Palermo registrano una diminuzione del 10%, mentre Bologna, Milano e Genova vedono una riduzione rispettivamente dell’9,6%, dell’8,5% e del 7,9%. Napoli spicca come l’unica città con una variazione moderata, -1,9%.
Le case di dimensioni contenute sembrano più ambite sul mercato, in parte considerate anche come investimenti. Questo emerge dall’analisi delle dimensioni delle abitazioni vendute nel trimestre, con una media di circa 107 metri quadri.
Le persone fisiche rappresentano il 95% degli acquirenti, con il 62% che usufruisce dell’agevolazione “prima casa”. Tuttavia, solo il 41% delle transazioni è stato finanziato da mutui, portando il capitale di debito contratto per l’acquisto di abitazioni a circa otto miliardi di euro, circa 3,5 miliardi in meno rispetto allo stesso trimestre del 2022.
Il report di Nomisma evidenzia una tendenza verso il mercato dell’affitto, con il 7,3% dei potenziali acquirenti che opta per la locazione. Tuttavia, anche il settore degli affitti registra un calo, con oltre 200.000 abitazioni affittate, in flessione del 4,1% rispetto al 2022. Gli affitti brevi continuano a prosperare, con un aumento del 4,3% nei contratti transitori e del 6,5% per le locazioni destinate agli studenti.
Nonostante la contrazione delle vendite, i prezzi delle abitazioni continuano a salire, con un incremento dello 0,7% nel secondo trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, trainati sia dal mercato delle nuove costruzioni che da quello dell’usato.