Da ormai tre anni sono cambiate le regole sul pignoramento sullo stipendio e purtroppo notiamo che molte persone ancora non conoscono le procedure ed i limiti che sono imposti al creditore nell’aggredire il denaro del proprio debitore.
Il pignoramento può assumere diverse forme, quella del pignoramento mobiliare che viene notificato direttamente al debitore, quella del pignoramento presso terzi di cui fa parte il pignoramento dello stipendio e quella del pignoramento immobiliare.
Facciamo un po’ di chiarezza sui seguenti punti:
- I limiti del pignoramento dello stipendio già accreditato
- I limiti del pignoramento dello stipendio non accreditato
- I limiti del pignoramento dello stipendio dall’ex equitalia
- Pignoramenti multipli dello stipendio
- Il pignoramento quando vi è già una cessione volontaria in busta paga
I limiti del pignoramento dello stipendio già accreditato
Per il pignoramento dello stipendio il codice di procedura civile, nel caso questo sia già accreditato sul conto corrente del debitore, prevede una procedura del tutto simile a quella per il pignoramento del conto corrente. Infatti, il denaro accreditato con lo stipendio va a confluire sul conto corrente in una somma unica e indivisa.
Per il lavoratore dipendente, in caso di notifica del pignoramento, il blocco delle somme potrà avvenire soltanto per l’eccedenza dell’importo dell’assegno sociale moltiplicato per tre. Anche per l’anno 2019 l’importo dell’assegno sociale è stato confermato in 453 euro che moltiplicato per tre mensilità ammonta a 1.359 euro. Pertanto se, ad esempio, la giacenza nel momento della richiesta di pignoramento è di 2.500 euro, la somma che verrà bloccata in attesa dell’udienza sarà (2.500 – 1359 = 1.141) di 1.141 euro.
I limiti del pignoramento dello stipendio non accreditato
Nel caso in cui la comunicazione del pignoramento presso terzi venga notificata al datore di lavoro, esso dovrà provvedere, in attesa dell’udienza, ad accantonare un quinto della retribuzione netta. Successivamente sarà il giudice a confermarla o eventualmente a diminuirla: a quel punto, la somma vincolata transiterà direttamente dal datore di lavoro al creditore che ha notificato il pignoramento.
I limiti del pignoramento dello stipendio dall’ex equitalia
Nel caso in cui, il creditore sia l’ex equitalia – oggi agenzia delle entrate riscossioni – vi è sempre la possibilità del pignoramento presso terzi sia sull’importo della busta paga che sull’eventuale tfr.
I limiti sono:
1/10 per uno stipendio di importo netto fino a 2.500 euro
1/7 per un stipendio di importo netto che va da 2.500 a 5.000 euro
Nei limiti ordinari previsti dal codice di rito per importi superiori a 5.000 euro
Pignoramenti multipli dello stipendio
Nel caso in cui vi sia la richiesta di un secondo pignoramento dello stipendio, prima che il giudice possa disporlo, dovrà verificare se la seconda richiesta derivi da una stessa causa o sia dovuta a cause diverse.
Nel primo caso il limite rimane di 1/5 e quindi il secondo richiedente dovrà attendere che il primo creditore venga soddisfatto con il quinto già pignorato e soltanto successivamente gli verranno assegnate le somme.
Nel secondo caso il giudice potrà decidere di superare il limite di 1/5, sottraendo al debitore una somma totale ben superiore al quinto. In tal caso, però, il pignoramento dello stipendio totale non potrà andare oltre il 50%.
Il pignoramento quando vi è già una cessione volontaria in busta paga
Sul caso in questione, molto spesso i debitori non sono correttamente informati. Facciamo chiarezza. In molti, male informati, credono che nel momento in cui concedono una cessione volontaria di 1/5 dello stipendio in futuro non potranno più essere pignorati.
Ciò non corrisponde al vero. Il giudice, all’atto della verifica dei dati inerenti una richiesta di pignoramento, non terrà conto delle cessioni volontarie ma soltanto di eventuali altri pignoramenti dello stipendio. Quindi non avrà difficoltà a sommare ad una cessione volontaria uno o più pignoramenti dello stipendio.
In conclusione, come avrete potuto capire, soprattutto se si dovesse subire già una cessione volontaria sullo stipendio, è sempre conveniente cercare un accordo con il creditore per un saldo e stralcio.
La procedura del saldo e stralcio di un mutuo quasi sempre consente di evitare un pignoramento immobiliare ed evitare che un’eventuale casa all’asta.
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